martedì 6 febbraio 2007

Alcuni animali in via d'estinzione




Di seguito troverete una serie di schede dedicate ad alcuni di quegli animali che stanno scomparendo. Purtroppo la lista è lunghissima, ed ogni giorno si allunga sempre di più....
Molti di voi diranno:"Beh! E' da sempre che certe specie animali scompaiono! E' normale! Il mondo è sempre andato avanti comunque."
Ma la situazione non sta esattamene in questi termini. Un conto è l'estinzione di una specie per motivi "naturali" (basti pensare ai dinosauri), un altro paio di maniche è lo stravolgimento del territorio (mari compresi) e del clima dovuto all'azione dell'uomo. E, soprattutto, il mondo non può andare avanti!
La Natura è equilibrio e l'uomo non fa altro che metterlo in serissimo pericolo

L'aquila
COM'E' FATTA
Le grandi dimensioni, la particolarità delle sue ali sfrangiate all'estremità la rendono assolutamente inconfondibile all'avvistamento, avvistamento che succede molto di rado.
Maestosa, con un'apertura alare che può superare i due metri, l'Aquila reale raggiunge una lunghezza di 74 - 87 cm., mentre la sola coda può arrivare ai 26 - 33 cm. Il peso si aggira intorno ai 6 - 7 chilogrammi. Particolarità per quanto riguarda le dimensioni il fatto che la femmina (come spesso accade nei rapaci) sia più grande del maschio (all'incirca del 20%). La sua vista è acutissima: 6 volte quella dell'uomo, con un raggio visivo di 300 gradi. Il becco è forte e ricurvo, le zampe possenti, ricoperte di piume, con artigli lunghi ed affilati soprattutto per quanto riguarda il quarto dito, opposto agli altri, con l'unghia del quale trafigge la preda.
Protetta su tutto il territorio nazionale, non è però ancora scampata al pericolo di estinzione. Troppo ristretto il territorio nel quale può vivere tranquillamente, ancora fortemente presente il bracconaggio, la sua sopravvivenza è messa in pericolo anche dagli elementi chimici che, dalle piantagioni e dall'acqua, si trasferiscono nell'animale uccidendolo o rendendo così fragile il guscio da farlo rompere prima del tempo.

La Balena
PERCHE' SONO IN PERICOLO
Stravolgimenti climatici
L'assottigliarsi della fascia d'ozono ed il conseguente aumento di penetrazione dei raggi UV alterano la produzione e la concentrazione di krill, principale nutrimento per le balene.
L'inquinamento chimico
Le sostanze tossiche presenti nei mari aumentano continuamente e le balene (come gli altri abitanti marini) se ne intossicano
L'inquinamento acustico
Non dimentichiamoci che le balene comunicano attraverso gli ultrasuoni quindi possono benissimo udire tutti quei rumori che viaggiano su una banda per noi inudibile e, oltre a non sentirsi fra di loro, questo tipo di inquinamento provoca forti scompensi fisici e comportamentali.
La pesca eccessiva
Intesa come caccia vera e propria: Norvegia, Giappone e Islanda continuano la caccia sia legale che illegale, molto spesso celata sotto pretestuosi "scopi scientifici".
Ma anche la pesca a strascico è un pericolo per le balene: molte si impigliano nelle reti e muoiono

Il bisonte europeo
Il Bisonte Europeo (Bison bonasus) è uno di quei grandi mammiferi che hanno pagato caro le conseguenze del disboscamento: è questo, infatti, il motivo originario della sua estinzione per quanto riguarda la popolazione selvatica. Animale antichissimo, è stato presente dalla preistoria (spesso lo troviamo raffigurato nei graffiti delle caverne) fino all'XI secolo in modo massiccio in tutte le foreste europee, dalle isole britanniche, alla Scandinavia fino al Peloponneso e giù ancora verso il Nord Africa e l'Asia sud occindentale.
Assurdamente deve la sua salvezza al fatto che, dal punto di vista venatorio, rappresentava un trofeo estremamente ambito e riservato ai Re ed ai potenti d'Europa

La foca monaca
La Foca Monaca (Monachus Monachus), chiamata così per il colore del suo manto, è nota sin da tempi antichissimi: ne parlava Aristotele, sappiamo che era un animale sacro al dio Apollo, caro a Poseidone e, con ogni probabilità, le mitiche sirene che, con il loro canto, ammaliavano i marinai ero proprio Foche Monache. Forse per sfuggire al loro richiamo Ulisse si fece legare all'albero della nave.
E il mito rischia di diventare l'unico posto dove potremo ancora incontrarle.
PERCHE' SONO IN PERICOLO
Lo sterminio vero e proprio (si dice addirittura con la dinamite) è stato purtroppo perpetrato dai pescatori: le foche spesso, sembra, rompevano le reti da pesca.
Certamente sono animali che rifuggono l'uomo e che necessitano di pace e tranquillità, quindi la sovrappopolazione di spiagge e mari in genere (e stiamo parlando del Mediterraneo) ha di per sè messo in crisi la specie.
A questo si aggiunge la bassa prolificità: un unico cucciolo ogni due anni con un alta percentuale di mortalità è ben poco.
Il gatto selvatico
Sul Gatto Selvatico (Felis sylvestris) in realtà si sa molto poco e la cosa non può stupire.I gatti di città, semiaddomesticati, hanno cambiato le loro abitudini di animali solitari (come la maggior parte dei felini) per vivere in branco (o in "colonie", come le chiamiamo) e questo facilita loro la sopravvivenza, ma in natura non è così: è un animale solitario che si tiene il più possibile alla larga dall'uomo, con una incredibile capacità di mimetizzarzi alla quale và aggiunto il fatto che preferisce predare di notte. Se a tutto questo aggiungiamo anche il fatto che visivamente è facilmente scambiabile con il gatto domestico, comprendiamo appieno la difficoltà di rintracciarlo e studiarlo.
In definitiva sono molti i fattori che contribuiscono a rendere a rischio di estinzione questa specie: dal disboscamento all'alta densità di presenza dell'uomo sul territorio ed al bracconaggio. Non ultimo, però, il pericolo di ibridazione con il gatto domestico dal quale non si differisce eccessivamente.

La lince
La Lince Europea o eurasiatica (Lynx linx), conosciuta anche con i nomi di gattopardo, cerviere o lupo cerviere, è un felino estremamente schivo e solitario: la stessa difficoltà di osservarlo rende arduo il compito di contare gli individui che ancora esistono in Europa.
Predatore fortemente diffuso nei secoli passati nell'Europa continentale, proprio grazie alle condizioni perfette per la sua sopravvivenza, la sopravvivenza della Lince europea oggi è messa in serio pericolo.
Le cause principali sono soprattutto la deforestazione e la scomparsa o la forte diminuzione di quegli animali che della Lince sono le prede, il tutto unito ad una caccia che è stata davvero spietata sia per l'accaparramento delle splendide pellicce, sia per la "protezione" degli animali domestici.
Già verso il 1800 la Lince era scomparsa dai bassopiano occidentali e meridionali d'Europa e sopravviveva alle falde delle catene montuose dei Pirenei e del Massiccio Centrale francese, nelle Alepi, nella Selva Bavarese e nelle vaste foreste a settentrione ed a oriente d'Europa.

L'orso bruno
Per gli antichi Celti l'Orso rappresentava il potere regale che poteva venir conquistato solo attraverso il coraggio ed il valore in battaglia e regale sicuramente questo mammifero lo è, com'è possente e, al tempo stesso, amorevole. Certo! Con i suoi cuccioli! Questo è l'unico motivo che può spingere un orso ad attaccare l'uomo.
Fino a quando le foreste d'Europa rimasero degne di tale nome, l'Orso era un animale comune. Ora vive in quelle foreste che rimangono, in Russia ed in Scandinavia, ma si calcola che non superi le 6000 unità e, se questo è un numero irrisorio, figuriamoci cosa sono le 450 - 550 unità presumibilmente presenti nella zona "ricca" più vicina a noi, la Slovenia.
Per questo motivo l'Orso Bruno è stato catalogato come “Specie di fauna rigorosamente protetta” sin dalla Convenzione di Berna del 1979.
La situazione in Italia, ma anche nei Paesi con noi confinanti, è decisamente seria e su tutto l'arco alpino si ariva a malapena alle 60 unità, concentrate per lo più (si parla di una trentina di individui) nelle Alpi Nord-Orientali grazie alla vicinanza con la Slovenia, ma, ad esempio, dal Parco Nazionale dello Stelvio è scomparso del tutto.

Lo scoiattolo rosso
Nella "Lista rossa" per il 2006 della IUCN (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura), tra le 16.119 specie a rischio di estinzione, sorprendentemente compare anche lo Scoiattolo rosso, oltre ad altri animali sorpresa nella Lista rossa ci sono animali che ancora consideriamo comuni come il ghiro e molte specie di pipistrelli.
Per lo Scoiattolo l'ultimo pericolo in ordine di tempo ed anche il più pressante è rappresentato dall'introduzione dello Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis) proveniente dal Nord America e presente in Gran Bretagna sin dall'Ottocento. Le due razze non convivono e dove compare il più massicco Scoiattolo grigio lo Scoiattolo rosso è destinato a scomparire. Difficili le scelte da attuare e difficile anche da parte di tutte quelle istituzioni che difendono l'Ambiente e la Natura prendere una posizione.


Luciano Masieri

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